L'oro in Valle Vigezzo (vb)

ORO DELLA VALLE VIGEZZO

Eccomi a presentarvi un ritrovamento ed una segnalazione cui merito è solamente del testo del Dott. G. Pipino il quale su una mappa ha riportato alcuni siti storici di ricerche aurifere del passato ed in particolare la zona della Valle Vigezzo. Ad ulteriore conferma vi era l’approssimativa ma affidabile indicazione verbale di Deon Gottardo che in sabbie in zona Santa Maria Maggiore rinvenne anche dei granuli neri di probabile platino; campione mai visto personalmente ma ad ogni modo indicazione utile.

Dopo studi di mappe e foto satellitari, un giretto nella ferrovia Vigezzina tra Domodossola e Locarno, e un amico (Walter Musini) che mi conferma alcune idee, è giunto il momento di andare.

Contro ogni buona norma di prospezione sono andato da solo!

Si va soli a volte per trovare se stessi, per stare in silenzio, per sfidare le proprie convinzioni, per non avere obblighi e impegni con altre persone. Tanti i motivi che mi spingono a stare solo a volte, in ogni caso cerco sempre di muovermi nel massimo della sicurezza e della prudenza e credo di conoscere le mie paure ed i miei limiti. Se dovesse andarmi male me la sono cercata, sappiatelo.

Comunque armato di tutto questo domenica 26 ottobre 2017 sono salito in valle Vigezzo, obbiettivo Torrente Melezzo Orientale!

 Passato di poco il santuario di Re la strada si riavvicina al fiume e una stradina sulla destra mi invita a scendere, l’attraversamento della ferrovia è limitato da una sbarra e parcheggio l’auto. Solo con le scarpe vado per un sopralluogo e appena giunto al fiume eccolo davanti a me!mel3ezzo 1jpg

Una perfetta trappola per l’oro: il bedrock (qui costituito dai sedimenti lacustri glaciali del periodo quaternario) che forma un rialzo dove grossi blocchi di calcestruzzo fanno da sbarramento e altri massi sono accodati allo stesso e solchi e canalicoli di erosione nel bedrock stesso: un luogo perfetto!

Si risale all’auto e con tutti gli attrezzi si torna sul luogo, i primi assaggi in fessure minori non sono esaltanti, poi attacco il punto caldo ed ecco che al terzo o quarto piatto la prima bella scaglietta: “Tombola”!melezzo 2jpg

Piazzo anche la piccola canaletta caledonian Mini e vado avanti fino dove riesco a raccogliere il sedimento sotto ai grossi blocchi, quando mi devo arrendere per impossibilità a rimuoverli e pericolo oggettivo di rimanerci sotto, conto le quattro scagliette intorno al millimetro ed un piccolo atomo di oro. Non è molto, anzi, ma non è niente!!!  

La scaglietta maggiore è di 1,3 mm!melezzo 3jpg

Raccolgo la canaletta (che mi ha dato due belle scagliette) e ne preparo il concentrato per conservarlo a ulteriori osservazioni.

Farò tutta la giornata a campionare e provare in altri 5 o sei punti con caratteristiche diverse ma oggettivamente senza fortuna. Di fatto incontro moltissime delle rocce che troviamo tutte le volte nelle rive del nostro bel Ticino che 50 mila anni fa partivano proprio da questa valle… Posso ammirare alcuni spettacoli che solo la natura sono in grado di offrire, una sezione di alcune centinaia di metri di sedimento lacustre fine con all’interno alcuni ciottoli e blocchi megalitici, testimonianza dell’antico lago che migliaia di anni fa riempiva la valle Vigezzo e alla sommità decine di metri di detriti della fasi finali del termine del periodo glaciale, quando probabilmente il lago era ormai scomparso.

Purtroppo mi tocca anche constatare la pessima qualità dell’acqua probabilmente per un cattivo funzionamento degli impianti di depurazione delle acque reflue!

Per concludere confermo e certifico la presenza di oro alluvionale in Valle Vigezzo, dall’aspetto che esso mostra al microscopio posso suggerire ai cercatori di minerali della zona di approfondire la cosa poiché credo anche nella consistenza del deposito primario, quanto meno dal punto di vista collezionistico!melezzo 4jpg

 Il platino non l’ho trovato, per ora, mi piacerebbe che chi avrà avuto la pazienza di leggere questo mio scritto fino in fondo e sia salito fin lassù a cercare l’oro della Vigezzo ma ne dia nota e magari assieme ne guardiamo le caratteristiche e cerchiamo di capire il sito del ritrovamento e le caratteristiche puntuali.

Solo attraverso il contatto ed il confronto delle esperienze potremmo crescere collezionisticamente e dare testimonianza ai cercatori di domani di quanto da noi fatto oggi!

Buona ricerca

Bogni Dott. Giorgio

 melezzo 5jpg