Zirconi qualità gemma in Italia

Alla ricerca di zirconi

L’ultima ricerca sul campo per il 2021 l’ho dedicata agli zirconi veneti.

Nota e citata anche da Artini fin dalla fine del 1800, la località di Fosse di Novale presenta la singolare peculiarità di avere dispersi nel suolo eluviale cristalli di zircone.

Ovviamente non solo quello: vi si associano abbondante magnetite, ilmenite, rari frammenti di quarzo e dispersi relitti di rocce sedimentarie provenienti dalle rocce incassanti.

Lo zircone è un minerale piuttosto interessante e ricercato proprio per lo zirconio.DSCF3345JPG

Dal punto di vista gemmologico lo zircone è una gemma apprezzata fin dall’antichità per la sua lucentezza quasi adamantina e il suo grande potere di dispersione della luce. Per questo è spesso stato confuso con il più prezioso e raro diamante.

Nulla a che vedere con la nota imitazione prodotta in laboratorio commercialmente venduta come “zircone” che invece dovrebbe essere citata come “zirconia cubica” in quanto si tratta della cristallizzazione nel sistema cubico dell’ossido di zirconio ottenuta artificialmente. L’ossido di zirconio in natura cristallizza nel sistema monoclino ed è tutt’altro che abbondante e tagliabile per farne imitazione del diamante!

Tornando ai nostri zirconi, questi sono cristallizzati nel sistema tetragonale e si rinvengono in cristalli che mostrano molto bene la forma del prisma allungato e, spesso, le faccette della bipiramide agli opposti del prisma.

Dalle analisi effettuate, questi zirconi delle Fosse di Novale contengono quasi l’1,3 % [in peso] di altri elementi il cui più abbondante è l’afnio, il preferenziale vicariante dello zirconio. Non mancano tracce di uranio e thorio ma non così tante da palesare una radioattività apprezzabile a livello strumentale.

Il colore va dai toni del giallo fino al bruno rossastro; la lucentezza è adamantina e non mancano esemplari dalle potenzialità gemmologiche, ovvero con dimensioni tali da poter essere tagliati come gemme!

L’origine di questi zirconi è legata a una nota e intensa attività magmatica sviluppatasi nell’area del vicentino tra il tardo miocene e l’oligocene. Questa intensa attività magmatica ha fratturato e penetrato con dicchi e filoni intrusivi le rocce sedimentarie della regione.  La quiescenza, e oggettiva estinzione, di tale attività magmatica ha lasciato il posto a una debole orogenesi che ha corrugato in parte il territorio.DSCF3346JPG

Successivamente gli agenti esogeni hanno eroso e modellato i contorni di picchi e valli, accumulando nelle depressioni minerali e cristalli più densi e resistenti; in particolare lo zircone, che di fatto si è accumulato nelle conche e negli impluvi tra l’abitato di Schio e la vicina Valdagno.

Le indicazioni su luogo esatto della mia ricerca mi sono state date dal caro amico Massimiliano Veronese, il quale ha esplorato una bella parte di questo territorio. Sempre a lui devo i suggerimenti circa la tecnica di lavaggio che vedete anche nelle foto allegate.

Una volta raccolto e setacciato grossolanamente il terreno soprastante il bedrock, viene ri-setacciato altre due volte, prima separando la componente sopra al centimetro di lato e poi utilizzando un altro setaccio con maglie da 5 mm.

Questi passaggi aiutano a separare le parti più grossolane nella speranza di incontrare qualche cristallo di tali dimensioni!

Tutto il materiale viene comunque accuratamente osservato, prima di ributtarlo a fiume. La speranza è sempre di trovare qualche grosso cristallo!

Il risultato di queste ulteriori setacciature viene concentrata nella batea (cappello cinese) che poi, grazie ai classici movimenti del cercatore d’oro, si arricchisce delle componenti pesanti: magnetite, ilmenite e zirconi.

Una volta ben arricchito il tutto, lo si passa nel piatto troncoconico dove con una calamita si raccoglie la componente magnetica; il resto viene lavato accuratamente alla ricerca degli zirconi.DSCF3350JPG

Lava e lava… dalla sabbia affiorano lampi di luce: queste gemme brillanti donano un’emozione analoga solo alle belle pagliuzze di oro! Brillanti e lucenti gli zirconi affiorano dalla sabbia scura davvero come delle gemme. Raccolgo man mano i cristalli più belli e li metto in una provetta.
Per non perdere troppo tempo sul posto, Metto il concentrato in un contenitore da far passare poi una volta a casa.

La giornata è freddissima e l’aria forma il classico fumetto davanti alla bocca, ma lavorando alacremente ci si scalda, e la fatica si sente poco quando ci si diverte.DSCF3352JPG

Alle quattro il sole sta calando ed è ora di andare, in pochi minuti la temperatura si abbassa drasticamente ed è davvero ora di andare.  Tornato alla mia auto riprendo la strada verso casa, il navigatore mi comunica che ho davanti tre ore e mezzo di strada.
La Valdagno mi saluta con un tramonto da favola: il cielo è turchese solcato da nubi incendiate dal sole calante, le cime innevate e l’alternanza tra pascoli e boschi danno sfumature e colori che riempiono gli occhi e l’anima.zircone gemma grezzopng

Gli zirconi di oggi mi ricorderanno sempre questa speciale giornata. Tornerò in questi posti, non so ancora quando, ma l’esperienza di questa ricerca in queste montagne merita davvero il viaggio!

Grazie Massimiliano e grazie a voi che mi avete letto fino a qui.

                                                              Bogni Dott. Giorgio

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M.Boscardina O. Violati Tescari (1996) - “Le gemme del Vicentino” – Comune di Montecchio Maggiore Museo Civico G. Zannato